Ottimismo e una lezione dietro le sconfitte del primo sabato

Salve a tutti. Eccoci qui finalmente a commentare i primi risultati dei Ruzzi della Conca 2015. Nella giornata di ieri si sono svolte le prime competizioni, il bracciale femminile e il bracciale under 20 e purtroppo per i nostri colori le cose non sono andate bene. Il bracciale femminile è andato alla contrada del Mar Nero e il bracciale under 20 alle Biffe.

Per quanto riguarda le prestazioni delle nostre squadre iniziamo dalle ragazze. Si dice che alla fine quello che conta è il risultato ma credo che questa volta si possa dire senza dubbio che il risultato è stato bugiardo. E’ arrivata una sconfitta pesante ma in campo i valori si sono visti. Le nostre ragazze sono migliorate molto, nel gioco, nella tecnica e nella tenacia. Abbiamo giocato contro la contrada più forte, abbiamo giocato quasi tutta la parte iniziale contro sole e abbiamo peccato un po’ di inesperienza e in personalità. E’ solo questo che ci manca, e sono cose che si trovano con il tempo, accumulando esperienze, sconfitte, gioie e dolori. Ma se si continuerà con tenacia, pazienza e umiltà in questo percorso sono sicuro che la vittoria ci sorriderà presto. la strada intrapresa è quella giusta.

Veniamo quindi ai nostri ragazzi under 20. Quello che possiamo dire è che è stato creato un gruppo davvero sorprendente e competitivo che negli ultimi anni ha sempre giocato le finali di questa competizione, a volte vincendole a volte no e sono sicuro che ci darà belle soddisfazioni in futuro. I talenti ci sono e forse anche in questo caso il risultato è bugiardo ma purtroppo non a nostro favore. Anche qui quello che ci manca è l’esperienza, l’umiltà, lo spirito di gruppo e la personalità. Ma stiamo parlando di ragazzi quindi va bene così. L’importante è non scoraggiarsi di fronte allo sconfitte, anzi sfruttarle e sfruttare la rabbia che ne segue per rafforzarsi, per arrivare ancora più carichi alle prossime sfide. Ricordiamoci tutti delle 7 finali del braccialino perse consecutivamente da un certo Marco G. che tutti noi conosciamo. Colui che poi è stato indiscutibilmente il giocatore più forte della palla al bracciale chiusina per un intero decennio vincendo praticamente tutto e che ancora oggi è sicuramente uno dei più forti in campo. Un appunto importante però lo voglio fare. Troppe volte ho sentito frasi del tipo: “Voglio vincere perché ho vinto ma non giocavo, voglio vincere da titolare, voglio un conchino mio”. Ecco questo è proprio il tipo di atteggiamento sbagliato. Non si gioca e non si vince per se stessi. Si gioca, si suda, si fanno sacrifici, ci si allena intere estati non per se stessi, ma per il compagno di gioco, per il gruppo, per la squadra, per la contrada!